("TRICCHETRACCHE" 1976 - Riproduzione d'Arte della collezione privata - cm. 48x32)
Aurelio De Felice
Mimma, giovane toscana colta, aristocratica di nascita e antipopolare all'apparenza, non vede altro che osterie intorno a sè'. Si tratta di una indefinibile nostalgia di un mondo che va scomparendo, che fa parte dei ricordi di quella Italia paesana e di periferia cittadina fatta di botteghe artigiane, di ciabattini, falegnami, artigiani e contadini ormai fatalmente destinati ad essere spazzati via dalla civiltà delle macchine, dei frigoriferi ecc. Un amore, una scelta che nulla hanno di intellettualistico, di snob; no: si tratta di un sentimento autentico, schietto che, siamo certi, senza volerlo, colloca la sua pittura sulla scia del grande filone della storia dell'arte europea e italiana: Cézanne, Rosai. Antenati che fanno tremare i polsi ma che danno una legittima paternità al mondo poetico di Mimma, che opera con infinita discrezione, con parsimonia e profonda religiosità. Senza strafare, senza interessi di mercato e senza altre concessioni se non quelle dell'attesa, a volte lunga, dell' “occasione felice”; dell'incontro con i suoi cari omini superstiti e malinconici perché costretti a scomparire per sempre…! Guardiamo anche i valori pittorici dell'arte di Mimma al di là di quanto detto avanti e che può sembrare soltanto letteratura. Mimma esprime il suo mondo in chiave di pura pittura e di pittura moderna; si esprime con il colore e con colori suoi, personalissimi, impregnati di storia, della nostra storia moderna; impressionismo, cubismo, fauvismo ed altre esperienze cromatiche e strutturali, che sono state assimilate da Mimma con gusto e perizia pregni di pungente attualità. Mimma ha già esposto le sue opere a Spoleto e di Spoleto si puo' considerare cittadina onoraria avendovi a lungo soggiornato, “vissuto” e operato in raccolta meditazione e tranquillità. Qui oltre al magniloquente ambiente storico, monumentale e paesistico incantato, in mezzo al frastuono dei giorni del Festival, Mimma ha scoperto che esistono “modelli” per le sue pitture. Mimma dipinge e disegna in chiave di sogno e di nostalgia, con virili accenti di arcate evocazioni.